Quanto dentifricio mettere sullo spazzolino? Ecco i cinque trucchetti della nonna

L’igiene orale è uno degli aspetti più importaenti del benessere personale. Quando la si chiama in causa, sono diversi gli interrogativi che si palesano in mente. Uno di quelli meno frequenti, ma non per questo poco importanti, riguarda la quantità di dentifricio da mettere sullo spazzolino. Se stai leggendo queste righe, vuol dire che ti interessa approfondire il tema, magari per questioni legate al risparmio domestico.

Perfetto! Nelle prossime righe, potrai scoprire alcune informazioni preziose sul tema che, molto probabilmente, ti sorprenderanno in quanto molto diverse dai messaggi che, da sempre, la pubblicità manda quando si parla di dentifricio. Cosa aspetti a scoprirle e a dare una svolta alla tua igiene orale? Non devi fare altro che seguirci nelle prossime righe!

Quanto dentifricio si deve mettere?

Iniziamo con il dire che quello che hai sempre pensato in merito alle quantità ideali di dentifricio da utilizzare è sbagliato. La classica immagine di tutte le pubblicità, che vede il dentifricio ricoprire totalmente la testina dello spazzolino, è fuorviante. Parliamo, infatti, di una quantità di prodotto eccessiva. Per rendersene conto basta fare riferimento ai parametri ufficiali dei CDC USA (Centers for Desease Control and Prevention) che, per i bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni, i cui denti vanno curati anche se non sono permanenti, raccomandano una quantità di dentifricio pari a un chicco di riso.

Si aumenta quando si parla del range 3 – 6 anni. In questa fascia di età, la quantità ideale di detersivo da mettere ogni volta sullo spazzolino è su per giù pari al volume di un pisello. Inoltre, prima del compimento dei 6 anni non andrebbe utilizzato, salvo diverse indicazioni da parte del dentista, dentifricio a base di fluoro (si tratta di un cambiamento importante delle indicazioni rispetto al passato quando, già prima del compimento dell’anno di età, ai più piccoli veniva spesso somministrati integratori al fluoro).

Quanto dentifricio va usato in età adulta?

In età adulta, quando il rischio della fluorosi dentale, ossia dell’alterazione dello smalto che coinvolge i denti in corso di sviluppo, non è più un problema, rimane comunque ferma l’importanza di non esagerare con la quantità di dentifricio che si utilizza ogni volta che si lavano i denti. La sopra citata quantità pari al volume di un pisello va più che bene anche quando bambini non lo si è più da tempo. Ecco le ragioni per cui è bene fare attenzione a non lasciarsi troppo prendere la mano:

  • Esagerare vuol dire, per forza di cose, spendere più soldi.
  • Soprattutto quando il dentifricio ha un sapore particolarmente balsamico come quello alla menta, esagerare vuol dire sperimentare una falsa sensazione di pulito.
  • L’eccesso di schiuma nel cavo orale porta, mediamente, a far durare le operazioni di igiene dentale meno del minimo raccomandato (due minuti).

Non devi quindi avere remore nel ridurre la quantità di dentifricio che utilizzi ogni giorno: come hai appena avuto modo di vedere, non è solo questione di risparmio, aspetto oggi innegabilmente importante, ma anche di questioni legate a filo doppio ai risultati dell’impegno profuso quotidianamente nell’igiene dentale. Decisamente più importante della quantità di dentifricio è il modo in cui si spazzola.

Come procedere? Con un movimento verticale, che parte dalla gengiva e arriva fino al dente. Abbi cura, inoltre, di spazzolare bene anche la lingua e la parte interna della guancia, zone spesso trascurate nell’igiene orale non professionale e dove tendono a depositarsi, ogni giorno, quantità non indifferenti di batteri patogeni.

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